Mission

Sosteniamo la ricerca scientifica dedicata alla diagnostica ed alla riabilitazione di tutti i disturbi neurologici, cognitivi, motori e linguistici dei bambini con età compresa tra zero e diciotto anni.

Focus

Questi disturbi possono essere: disabilità cognitive, sindromi genetiche, paralisi cerebrali infantili, epilessia, disturbi del linguaggio, disturbi dell’apprendimento o dell’acquisizione di lettura, scrittura e calcolo, disturbi motori e disturbi della relazione che si riscontrano con particolare gravità soprattutto nell’Autismo.

Obiettivi

Gli obiettivi del progetto richiedono un grande impegno e una stretta connessione tra efficienza clinica e ricerca scientifica. I nostri progetti di ricerca sono promossi e coordinati dal Prof. Giuseppe Cossu. Il nostro lavoro è davvero un lavoro di equipe, in cui il ruolo dell’uno è complementare a quello dell’altro.

Diagnostica

Questo è un approccio unico nel nostro Paese. Durante il percorso di diagnostica del disturbo ciascun ricercatore, nella propria specificità, indaga, valuta e analizza gli aspetti di propria competenza con l’obiettivo di creare il profilo di funzionamento neurocognitivo di quello specifico bambino. 

Interdisciplinarietà

Una caratteristica peculiare del nostro approccio di ricerca alla diagnostica e alla riabilitazione dei disturbi del neurosviluppo, è costituito dall’interdisciplinarietà: in questi bambini, infatti, un danno cerebrale precoce può compromettere simultaneamente abilità diverse e con livelli diversi di gravità.

La contemporanea presenza, ad esempio, di un danno della percezione uditiva o visiva, di un deficit nel controllo della fine motricità oppure la compromissione di funzioni, come il linguaggio, l’attenzione, la memoria, la mancata acquisizione delle abilità di lettura e scrittura o del calcolo, richiedono la convergenza di competenze specialistiche diverse.

Le equipe dei nostri ricercatori sono composte da foniatri, otorinolaringoiatri, fisiatri, neuropsichiatri infantili, chirurghi, logopedisti, neuropsicomotricisti, psicologi clinici, terapisti occupazionali, e altre figure come audiometristi e tecnici di laboratorio EEG.

Il principio della Scomposizione Funzionale.

Questo principio, messo a punto dal Professor Giuseppe Cossu, è basato sull’analisi dei meccanismi neuro-funzionali che governano l’acquisizione dell’ortografia e sulla costruzione graduale e progressiva delle supplenze funzionali necessarie a riorganizzare il processo di lettura e di scrittura.

La nascita del Metodo

l principio della Scomposizione Funzionale fu applicato per la prima volta in un protocollo sperimentale circa 20 anni fa, per analizzare le prestazioni dei bambini di prima elementare nella scrittura e nella lettura ottenute con il metodo del Prof. Cossu e quelle con le metodiche tradizionali. 

Lo studio fu condotto con il supporto dell’insegnante di una classe sperimentale che seguì il percorso didattico di 21 alunni di prima elementare, le cui abilità di lettura e scrittura furono poi comparate con quelle di una classe prima elementare di controllo che aveva appreso la letto-scrittura in modo tradizionale.

I risultati furono stupefacenti: non solo la rapidità di acquisizione e l’accuratezza in lettura e scrittura erano straordinariamente più favorevoli, ma si assisteva a una vera esplosione della creatività linguistica degli alunni del gruppo sperimentale a testimonianza dell’intreccio inscindibile tra linguaggio e ortografia.

Da questa prima fase, presentata in una tesi sperimentale realizzata dalla dottoressa Alessandra Cutruneo, sotto la guida del Professor Tullio De Mauro, titolare della cattedra di linguistica generale all’Università La Sapienza di Roma e Giuseppe Cossu nacque il metodo della scomposizione funzionale. Tale metodo didattico è stato poi esteso per oltre 15 anni in progetti pilota dedicati sia alla riabilitazione di bambini con disturbi dell’acquisizione di lettura e scrittura, sia a bambini con sviluppo tipico o che iniziavano la prima elementare o che frequentavano l’ultimo anno della scuola della infanzia.

Il metodo innovativo, nel frattempo, è stato quotidianamente usato nella pratica clinica per la diagnostica e la riabilitazione.

La logopedista dottoressa Silvia Gerola, ha contribuito ad affinare la metodica sia per la diagnostica che per la riabilitazione. Dalla collaborazione tra neuroscienze, clinica e pedagogia nasce un metodo che, attivando i meccanismi neurofunzionali che governano l’acquisizione dell’ortografia e del numero, consente ai bambini a sviluppo tipico di progredire molto rapidamente nell’acquisizione di tali funzioni. Il metodo, inoltre, consente ai bambini con disabilità cognitiva e linguistica di riorganizzare le competenze ortografiche e di calcolo. 

Scomporre le singole funzioni (motoria, cognitiva, relazionale, gnosica, linguistica, ortografica, logico-matematica) ci permette di delineare il profilo di funzionamento del bambino a 360°, di individuare le priorità di intervento senza perdere di vista che il vero focus della riabilitazione non è la singola funzione bensì il bambino nella sua interezza, nella sua complessità e nel suo fascino. Nessuna metodica viene applicata nel senso letterale del termine ma tutte le metodiche disponibili vengono utilizzate e integrate.